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mercoledì 30 ottobre 2013

Che mattino é senza la DOLCE GUSTO NESCAFE' ?

Grazie a The Insiders, ho avuto l’opportunità di testare la nuova macchinetta della linea Nescafè Dolce Gusto marchiata De longhi.



L’arrivo del pacco è stato atteso da tutti in famiglia e, in particolare, dai mie figli che bevendo poco caffè, desideravano poter gustare le bevande omaggiate dall’azienda: thè, chococino, cappuccino. Il momento dell’apertura del pacco mi ha ricordato le nostre feste di Natale e la gioia della sorpresa dei regali.
Non abbiamo avuto modo di scegliere il colore: la mia è nera lucida, sobriamente elegante e la forma ricorda un pinguino. Grazie alle sue dimensioni compatte, trova facilmente posto anche in una piccola cucina come la mia, ma la corta spina presuppone il posizionamento vicino ad una presa a meno che non si utilizzi una prolunga. E’ semplice da usare e bastano 30 secondi dall’accensione per essere pronta a regalare un delizioso caffé, o altra bevanda, anche a chi la mattina va di fretta. Infatti, preimposti la regolazione automatica della quantità d’acqua, come indicato per ogni prodotto sia sulla confezione che sulla capsula, inserisci quest’ultima e avvia l’erogazione spostando opportunamente la levetta (caldo o freddo). Quattro gesti et voilà, il tuo caffé, o la tua bevanda preferita, sarà pronta rilasciando, inoltre, un meraviglioso profumo per la casa.
Gli amici si sono preparati da soli il caffé ed è stato tutto molto intituitivo, divertente ma, soprattutto, rilassante. Dal mio punto di vista, dopo quasi un mese di utilizzo, ci sono delle migliorie da apportare:
  1. ridurre la quantità d’acqua erogata dalla prima tacca per poter avere un caffé più corto;
  2. la vaschetta dell’acqua, viste le dimensioni della macchinetta, é piccolina e manca una spia che avvisi che l’acqua sta per terminare;
  3. occorre predisporre un vano dove cadano direttamente le capsule utilizzate, attualmente bisogna toglierle manualmente e, se fatto quasi subito dall’utilizzo, si rischia di scottarsi perché rimangono piene d’acqua.

 To be continued …

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