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sabato 4 gennaio 2014

Tomato ketchup HEINZ. Un gusto unico... per tutti i palati

Il ketchup è un condimento che, nel mio frigo, non manca mai: lo utilizziamo per accompagnare dei piatti (una porzione di patatine fritte), oppure come ingrediente in alcune ricette per esempio i noodles. Per quelli che, come me, non conoscono la storia di questo condimento, sappiate che in origine era una salsa a base di pesce fermentato, soprattutto di acciughe sotto sale, molto usata in Malesia. Quando arrivò in Europa alcuni cuochi la personalizzarono aggiungendo altri ingredienti: funghi, ostriche, noci e limoni, ma solo nel 1812 fu prodotto con il pomodoro (tomato ketchup).
Personalmente, tra le varie marche in commercio, preferisco e consiglio il ketchup della HEINZ: società agroalimentare fondata nel 1869 da Henry Heinz.
Questa ricetta, rimasta invariata negli anni, risale al 1872 e si differenziava dagli altri prodotti, per la maggiore quantità di aceto e zucchero, per l’aggiunta di cipolla e di un mix di spezie. Io ho provato il Tomato Ketchup squezz da 460g. 
La confezione, in plastica riciclabile, è trasparente: ciò permette di vedere il prodotto e quanto ne rimane dopo ogni utilizzo. La ritengo un’ottima strategia commerciale e vi spiego il perchè; spesso infatti ci capita di non conoscere un prodotto o una specifica marca e al momento dell’acquisto non abbiamo la possibilità di assaggiarlo. La nostra consigliera, in questo caso, sarà la vista e i nostri occhi si lasceranno ammaliare dalle forme, dai colori e soprattutto dalla visione immediata del prodotto stesso. 
Dopo ogni utilizzo la confezione si conserva a testa in giù e ciò evita l’ingresso dell’aria e permette di avere il prodotto disponibile, una volta aperto il tappo, effettuando una piccola compressione sulle pareti. Sull‘etichetta, oltre il logo est 1869 est, che fa riferimento all’anno di nascita dell’azienda, troviamo la scritta 57 varieties, che non fa riferimento al numero di varietà del prodotto, ma è l’unione di un numero fortunato per Heinz, il 5 e quello di sua moglie, ovvero il 7. 
Questo numero è impresso sul tappo (vedi foto qui accanto) , sotto la scritta tomato ketchup, due volte davanti sul collo della confezione, due volte dietro (allo stesso livello) e altre due volte sul fondo. Mi piace molto l’immagine del pomodoro: il suo colore rosso vivo è uguale al colore del ketchup, e questo è un altro elemento che può influenzare la scelta di un consumatore, percependolo come prodotto ”genuino”. 
Sul retro sono elencati gli ingredienti: pomodori, aceto di alcool (di qualità inferiore rispetto all’aceto di vino), zucchero, sale, aromi, estratti di spezie ed erbe aromatiche. Ho trovato, su internet, che gli ingredienti cambiano a seconda del paese produttore: ad esempio la Heinz svizzera usa aceto di vino e, oltre allo zucchero, anche lo sciroppo di glucosio; negli USA non si parla di pomodori ma di concentrato di pomodori maturi, si utilizza lo sciroppo di mais e la cipolla in polvere. In realtà anche in Italia si usa il concentrato di pomodoro e quindi più sodio.
Sempre sulla confezione si specifica che non sono presenti: 
  1. coloranti;
  2. aromi artificiali (ma non vengono specificati quale siano usati);
  3. conservanti;
  4. addensanti.
Contiene inoltre il Licopene, una sostanza che si trova nei prodotti vegetali e soprattutto nel pomodoro: ha proprietà antiossidanti, combatte l’invecchiamento, le malattie cardiovascolari e certe forme tumorali. 
La salsa ha un’ottima densità, un buon sapore speziato ed è più dolce rispetto ad altre marche (potrebbe non piacere a tutti). 
Come scrive lo stesso Heinz: ” nessun altro ketchup ha un sapore come questo“.
Prezzo medio per la confezione testata: 1,30

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